Il primo brano della soundtrack è intitolato al protagonista, il sergente Rex Colt, cybersoldato a metà fra “Commando” e “Terminator”. Non è un caso se questa traccia, che introduce il tema principale della colonna sonora del gioco è una citazione quasi letterale al tema dell’iconico “The Terminator” di James Cameron.
Il crescendo di percussioni e il lead affidato al sintetizzatore rendono le due tracce pressoché sovrapponibili.
Il tema accompagna le immagini iniziali del film che mostrano le rovine di Los Angeles in seguito all’apocalisse nucleare scatenata dalla rivolta delle macchine.
Le percussioni e i lead traducono l’avanzare inarrestabile del Terminator. Uno scenario del tutto simile a quello in cui è ambientata l’azione del gioco.
Questa traccia accompagna il giocatore nelle fasi stealth e di ricognizione all’interno del gameplay lasciando spazio all’ascolto dei suoni ambientali. I bassi profondi e le percussioni riverberate mantengono alto il livello della tensione alludendo ad una minaccia minaccia incombente. Come intuibile dal nome, si tratta di un chiaro riferimento alla colonna sonora del film “Predator”.
Già dalle prime scene, l’azione è accompagnata da percussioni sinistre e primitive, strumenti a fiato e bassi profondi. I suoni calano perfettamente lo spettatore nell’intricata giungla in cui lo squadrone guidato dal maggiore Alan "Dutch" Schaefer (Arnold Schwarzenegger) scoprirà di essere braccato da una misteriosa creatura assetata di sangue.
Ennesima citazione quasi letterale ad un cult del cinema horror. In poco più di un minuto questo brano riassume fedelmente l’iconico tema de “La Cosa”.
Brano principale della colonna sonora composta da Ennio Morricone per il film diretto da John Carpenter. Il basso elettronico incalza lo spettatore costruendo la tensione sottolineata dalla melodia lugubre e sinistra del tema principale. Per molti appassionati del genere, questo brano è abbastanza per riprovare la stessa sensazione di isolamento e pericolo imminente provato dai protagonisti imprigionati in una sperduta base tra i ghiacci dell’Antartide.
Uno dei temi dedicati alle scene d’azione più frenetiche del gioco, come battaglie ed inseguimenti. Pur mantenendo alcune differenze il richiamo alla colonna sonora di “The terminator” è immediato. Il loop di percussioni ma principalmente l’arpeggio "acido” ottenuto al sintetizzatore e gli effetti sonori di ”HIT” rendono la traccia una sorta di “remaster” del brano a cui si ispira
Udibile sullo sfondo dell’ultimo inseguimento prima dello scontro finale che vedrà Sarah Connor e Reese scontrarsi con il terminator, questa traccia e la sua struttura, sono il perfetto esempio di musica da inseguimento. L’accordo frammentato nell’arpeggio traduce la frenesia della corsa mentre gli effetti sonori scandiscono i momenti salienti dello scontro.
Si tratta dell’ultimo “battle theme” del gioco. La costruzione della tensione è affidata oltre che alle percussioni serrate alla melodia sinistra che ricorda inequivocabilmente il memorabile tema di “Halloween” composto da John Carpenter.
Una pietra miliare del cinema horror e un classico degli anni 80, anche e soprattutto per la sua colonna sonora. Il tema principale di Halloween rimane ancora oggi il simbolo di un genere, poche note ma capaci di evocare sentimenti di ansia e terrore. Tanto riconoscibile da essere spesso imitato per la sua capacità evocativa, il tema di Halloween è sinonimo di horror anche per chi non ha mai guardato il film.
Il protagonista scopre il laboratorio in cui sono allevate le creature più pericolose tra quelle che popolano l’isola, un vero e proprio “nido” di Blood Dragons. Il gameplay ripercorre fedelmente le scene dei film della saga Alien, un altro classico del cinema HORROR SCI-FI, un rimando questo, avvertibile anche in questa traccia della colonna sonora. La tensione si sviluppa lentamente culminando nel crescendo finale.
A differenza di altri film appena citati, la colonna sonora di Alien è eseguita da un’orchestra sinfonica. Le sonorità “sintetiche” lasciano spazio a quelle acustiche degli strumenti d’orchestra in un crescendo che intervalla note lunghe a note brevi e graffianti.
Come in ogni avventura “anni 80” che si rispetti, non poteva mancare l’elemento romantico utile ad alleviare la tensione e lenire le “ferite” del protagonista. Questa traccia consiste in un arrangiamento “cyber-blues” del tema principale. È immediato il richiamo alla colonna sonora di Blade Runner ad opera di Vangelis e all’omonima traccia “Love theme”.
Inconfondibile serenata blues che accompagna le scene romantiche del capolavoro diretto da Ridley Scott. Il sassofono e i sintetizzatori che già caratterizzano la turpe ma affascinante Los Angeles del “2019”, sono addolciti in questo caso da una malinconica melodia di pianoforte simbolo della scoperta di un amore innocente e sincero.
A fianco agli scenari di guerra, le distopie legate ai progressi tecnologici e il culto “macista” dell’aspetto fisico, un altro tema ricorrente del cinema anni 80 è senza dubbio quello delle arti marziali. I nobili principi del karate e dell’Aikido permettevano di temprare il corpo e la mente dell’eroe protagonista che imparava a non agire per semplice vendetta personale, usando il proprio corpo come un’arma. In questa parodia non poteva quindi mancare il classico “training montage” del protagonista accompagnato da strumenti a fiato e percussioni tipiche dell’estremo oriente. Si tratta fondamentalmente di un tributo a un intero genere, tra cui vale la pena citare “The Karate Kid” e i successi più famosi di Steven Seagal.
Il flauto è senza dubbio il filo conduttore della colonna sonora di “The Karate Kid” e basta solo qualche nota per richiamare alla mente la scena dell’allenamento sulla spiaggia di Daniel e del maestro Miyagi. Le stesse sonorità possono essere ritrovate in molti dei successi di Steven Seagal, istruttore di arti marziali in Giappone divenuto star del cinema d’azione, tra questi vale la pena citare Nico (Above The Law).
Ennesimo arrangiamento del tema principale che questa volta rende omaggio alla memorabile colonna sonora di Scarface, ad opera di Giorgio Moroder, uno dei padri della musica elettronica. La traccia accompagna le “drammatiche” scene finali del gioco con lo scontro tra il protagonista e il malvagio Sloan.
È il tema principale dell’iconica pellicola diretta da Brian de Palma, apre e chiude il film in maniera circolare. Si tratta di una lugubre marcia funebre che scandisce il cammino dell’antieroe verso un destino che appare già preannunciato. È il simbolo della hybris e delle ambizioni spezzate, della tragedia di un riscatto acciecato dal delirio di onnipotenza.
Oltre ai già citati brani originali e dedicati, la soundtrack del gioco include tracce estratte direttamente da colonne sonore cinematografiche, completando l’operazione nostalgia.
Esattamente come accade in “Predator” (1987), le prime scene del gioco si svolgono su un elicottero militare in volo, una citazione non casuale e sottolineata dallo stesso sottofondo musicale del film.
Rex si sottopone ad un addestramento al limite delle proprie capacità fisiche, si tratta di una citazione grottesca alla classica scena di allenamento presente in tutti i classici d’azione dell’epoca, proprio come accade in “No retreat, No surrender” (1985) in cui compare, tra gli altri, proprio Jean-Claude Van Damme.
Rex è finalmente pronto a prendersi la rivincita nella battaglia decisiva, uno scontro simile a quello tra Davide e Golia e ancora più simile a quello tra Rocky e Ivan Drago…
Solo chi ha aspettato di vedere comparire i titoli di coda ha colto l’ultima citazione ad un altro classico del cinema d’azione dell’epoca: Miami Connection (1987). Un B-movie indipendente che unisce arti marziali, motociclisti ninja e bande musicali rivali.